Sono presenti spoiler su 5a serie e Series Finale. Adeguatevi.
Ho il cuore che mi batte al
solo ripensarci.
Nel corso della sua breve e
travagliata vita, Fringe ha subito diverse trasformazioni che sono sempre
riuscite a spiazzare e coinvolgere…. almeno me. Gli ascolti non mi hanno mai
dato troppa ragione.
Proprio per questo lo show nel
2012 è stato rinnovato, ma con un’ultima stagione ridotta di soli 13 episodi.
Anche questa volta, però, J.J. Abrams, Alex Kurtzman e Roberto Orci, hanno deciso di far subire alla serie l’ennesima evoluzione che l’ha portata ad
essere qualcosa di molto diverso da ciò che era stata finora.
Ora ci troviamo in un futuro
quasi distopico, in cui gli Osservatori hanno invaso e colonizzato il passato
(dal 2015) dopo aver quasi distrutto la Terra del loro Tempo.
E se vi sembra macchinoso
questo, non avete idea di quello che vi aspetta negli ultimi episodi.
Quindi calma, e affrontiamo
questo nuova, ennesima, linea temporale.
Olivia, Peter e Walter sono
rimasti intrappolati nell’Ambra per 21 anni e ora ne riemergono, liberati da
un’ormai adulta Etta, con lo scopo di distruggere gli Osservatori. Ma le cose
non sono mai così semplici.
Oltre a tutti gli ostacoli
tecnici e attuativi della distruzione di questa razza apparentemente superiore
sotto tutti i punti di vista, i protagonisti devono anche scontrarsi con i
traumi, le crisi e i fantasmi del passato: perché, così come i loro corpi,
l’Ambra ha preservato anche i loro problemi.
Inizia quindi la caccia al
tesoro più assurda, peggio documentata (VHS? Sul serio?!) e importante della
storia dell’umanità: il piano per annientare gli Osservatori.
Ci sono tanti elementi in
quest’ultima stagione di Fringe che mi hanno fatto attorcigliare le budella nella
certezza di un finale tragico. Tanti punti in cui l’unico pensiero che
gironzolava nella mia testa era: "...questo non può finire bene".
Per fortuna nella maggior
parte dei casi si trattava di falsi allarmi, ma nel corso di questa stagione non
sono riuscita a mantenere la lucidità necessaria per centellinare la
preoccupazione.
Vogliamo parlare del “Bullet that saved the world” e della
tragica e inspiegabile fine di Etta?

Per non parlare della tristezza
e della tenerezza di Walter sotto acidi, terrorizzato e tormentato dal suo
vecchio Io.
Qui ci sta una parentesi
sacrosanta. Straordinario John Noble
e straordinaria la bipolarità di Walter. Con uno sguardo, i suo lineamenti
diventavano come d’acciaio, lui si trasforma in un’altra persona, la versione
meno nobile di sé. Per tutti coloro che sentivano la mancanza di Walternativo.
Impossibile ignorare il
meraviglioso parallelismo a specchio che ci richiama di tanto in tanto alle
serie precedenti: una frase, un elemento accennato o intravisto qui e là negli
episodi, giusto per ricordarci l’epica grandezza di Fringe. E quindi vediamo
tornare alcuni degli esperimenti più strani e meravigliosi di Walter
(porcospini umani volanti!!!) insieme alle gag che ci fanno morire di tenerezza
per Walter, ma anche momenti profondi e toccanti che, come nella migliore
tradizione Fringe, esplorano i legami e i rapporti più profondi e importanti:
l’affetto, l’amore, l’appartenenza.
Ecco cos’è Fringe per me:
fantascienza e profondità. Sembra quasi un ossimoro, ma loro lo hanno reso
possibile.
Nell’ultimo episodio tutti i nodi vengono al pettine. Dopo aver finalmente svelato il
piano misterioso (o più che altro, dimenticato)
e aver raccolto tutti i pezzi mancanti del puzzle, rimangono solo da risolvere
gli ultimi problemi tecnici (e qui: grazie Astrid, se non ci fossi tu…) e da
superare gli ultimi scogli emotivi.

Non ho altro da aggiungere: mi
risulta impossibile spiegare esaustivamente tutti i meravigliosi richiami e le
degne e perfette conclusioni alle questioni che ci hanno straziati (nel senso
buono) nelle ultime cinque stagioni. Posso solo dire che finalmente tutti
trovano il proprio posto e il proprio equilibrio, come è giusto che sia.
E ora spoiler sul Series Finale.

Al labiale di Peter “I love you Daddy” io stavo già
piangendo come una dannata fontana da dieci minuti.
Si conclude in maniera degna e
quasi perfetta questa ultima stagione del mai troppo compianto ed amato Fringe.
Una serie che ci ha regalato le performance di attori incredibili, storie
divertenti e intriganti e riflessioni profonde sull’amore e sull'appartenenza.
Una serie da guardare e
riguardare con occhi sempre nuovi.
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